Vorrei che nascesse in Italia un partito che concorresse a creare un nuovo ordine internazionale multipolare, capace di stabilire proficui rapporti anche con i paesi socialisti e con quelli non subalterni all’alleanza atlantica.
Vorrei un partito che riconoscesse il primato della Nazione e la peculiarità delle nostre tradizioni rispetto all’omologazione dell’Unione Europea, coniugando il concetto di Patria con quello del rispetto di tutti i popoli della terra.
Vorrei che questo partito contestasse il ruolo ed i fini della BCE e mettesse in discussione i dogmi del liberismo economico, proteggendo i ceti più deboli e salvaguardando i prodotti e le imprese nazionali.
Vorrei un partito che proclamasse il sacro dovere di salvare le vite in mare e riconoscesse al contempo che la possibilità di accoglienza è limitata dalla effettiva capacità di integrazione, tornando a parlare di cooperazione internazionale come unica via per garantire il diritto a non emigrare.
Vorrei che questo partito fosse argine alla strumentalizzazione di emergenze sanitarie ed ambientali finalizzate ad aumentare diseguaglianze economiche e discriminazioni politiche.
Vorrei un partito che praticasse in concreto l’antifascismo, contrastando quotidianamente omologazione, prepotenze e censura, e non lo rispolverasse solo il 25 aprile a meri fini elettorali.
Vorrei che questo partito dicesse chiaramente no al transumanesimo, no all’acquisto della vita su un catalogo, no alla maternità surrogata, no alla fluidità dei generi e al disconoscimento sessuale dell’uomo, ma che al contempo sapesse garantire pieno rispetto e protezione per le persone omosessuali o transessuali.
Vorrei un partito in cui “femminismo” non significasse solo pari opportunità di genere, ma soprattutto scardinamento del dominio dell’economia e del sistema di potere patriarcale e borghese.
Per quanto potrò, lavorerò ad unire le forze che già tendono a questi obiettivi.
Uniti per la Costituzione è uno degli strumenti per raggiungere insieme questi obiettivi.