Ieri ho letto con interesse la lettera di una cittadina delusa dopo aver assistito all’incontro organizzato dal “centrosinistra” per presentare il proprio candidato sindaco, pubblicata da La Voce di Genova, che potete trovare qui:
Ester scrive di aver sempre votato centro sinistra e di ritenere utili gli incontri elettorali perché “al di là delle dichiarazioni scritte (che spesso non si sa chi le redige), sono occasioni grazie alle quali è possibile percepire davvero il carattere, la mentalità e la formazioni dei politici”.
Ecco l’impressione che ha avuto dall’incontro: “è quell’atteggiamento di benevola superiorità esibita dal più alto in grado verso l’inferiore, da chi vive a Nervi ‘perché fortunato’ (come se le case venissero assegnate tramite lotteria) nei confronti di quelli che vivono ‘altrove’; è quel tono di paternalistica vicinanza a chi vive in periferia (che non è mai definito concittadino): è quello che proprio mi fa imbestialire. E che compiacimento nel dedicare un pensiero ai meno fortunati da parte della borghesuccia genovese!”.
Questo è uno dei motivi che mi hanno spinto ad accettare una candidatura che si contrapponga sia al centrodestra che al centrosinistra genovesi, figli degli stessi interessi e delle medesime ipocrisie.